Un grande Antonio Albanese si immedesima alla perfezione nel protagonista, rifugge dalla retorica radical chic tipica dell'attuale cinema italiano e dà una strepitosa prova d'attore.
Silvio Di Fede 2.0
Io il bicchiere lo vedo mezzo pieno, ma di veleno
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giovedì 23 novembre 2023
Cento domeniche: vero cinema sociale
venerdì 25 marzo 2022
giovedì 24 marzo 2022
Genitori vs Influencer: film scritto davvero male
In questo caso non è certo un problema
di attori, anche se alcuni vengono sfruttati malissimo (dal gruppo dei
vicini, con Frassica che nel vuoto generale riesce a piazzare un paio di
battute simpatiche, al preside di Massimiliano Bruno), caratterizzati
in maniera sciatta e banale. Anche perché il Fabio Volo tanto vituperato
come scrittore (anche dal sottoscritto a essere sinceri), come attore
non è poi così male e riesce a rendere umano il proprio personaggio in
un film di personaggi poco vivi. E nemmeno Ginevra Francesconi (nella
banalità del proprio personaggio) finisce per sfigurare.
Voto: 2
mercoledì 23 marzo 2022
Una notte da dottore: rarissimo esempio di remake piacevole
Disastro annunciato? No, perché alla fine il risultato è spiazzante (almeno per me): non solo non si vede un film squallido, ma ci si ritrova tra le mani un film piacevole. E stop the press: Frank Matano mi ha fatto ridere!
Certo, il doversi giocare continuamente l'arma del remake (che poi adesso come adesso risulta ancora più inutile rispetto a decenni fa, visto che è ancora più facile andarsi a cercare il film originale) resta qualcosa di rivedibile, ma per una volta il giochino funziona e il film regala un'ora e mezza piacevole.
Voto: 7
martedì 22 marzo 2022
La casa di famiglia: leggero ma (quasi) del tutto dimenticabile
Non più che sufficiente. Ma la gag del "busto di Beethoven" vale da sola la visione.
Risulta quindi questa scena l'unica cosa realmente memorabile in un film che scorre facilmente, ma che altrettanto facilmente non lascia tracce reali. Professionale ma non ispiratissima anche la prova degli attori, con Stefano Fresi che si innalza facilmente (per differenza di talento) tra i quattro fratelli protagonisti, pur risultando piuttosto contenuto nella propria recitazione, mentre appare desueto (non una novità nel panorama del cinema italiano dove davvero c'è terrore nel provare a rendere forti i personaggi femminili) il personaggio appiccicato a Matilde Gioli, che deve restare attaccata all'ex marito (e quindi portata facilmente al pianto) per poi sfoggiare tutto lo charme nel sedurre il nuovo acquirente della casa. Insomma, ispirazione generale rara in tutto il film, anche se comunque il quadro è piacevole e non cade nelle presunzioni e nei moralismi tipici della commedia italiana attuale.
Voto: 6
venerdì 11 marzo 2022
Pietà per Abramovich e il Chelsea FC? Not for me
giovedì 10 febbraio 2022
Don't Look Up: regole per un mondo difettoso
Può esistere il concetto di "fantascienza attuale"? Se sì, questo film ci rientra in pieno. La sensazione è che, pur con alcuni aspetti semplicistici, in "Don't Look Up" si veda fedelmente cosa accadrebbe se una situazione d'emergenza simile si verificasse realmente. Proprio come l'esplosione di una disastrosa pandemia è stata capace di palesare agli occhi di tutti troppi lati imbarazzanti di una società tragica.
Il cast stellare fa il proprio lavoro ed eleva in maniera irrefrenabile il film, con DiCaprio che al solito non sbaglia un personaggio neanche per sbaglio e Jennifer Lawrence efficacissima specialmente nella prima parte, ma sarebbero tanti da citare, vedi Meryl Streep strepitosa "female Trump" e il sarcasmo arrogante e presuntuoso di Jonah Hill nella parte del figlio della Presidente. Ma davvero sarebbe stato difficile per tutti non far funzionare questo cast.
Da vedere.
Voto: 8