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sabato 19 dicembre 2020

Patch Adams: l'attimo è fuggito

Un buon Robin Williams viene penalizzato da una messa in scena troppo didascalica ed eccessivamente tendente all'iperbole


Cosa resta guardando un film come Patch Adams a distanza di oltre 20 anni? Sinceramente poco, se non la sensazione di aver sfruttato non al meglio (come spesso accadeva in quegli anni) una maschera e un talento induscutibile come quello di Robin Williams, sperando che magari per il grande pubblico la sua maschera e i buoni sentimenti potessero nascondere le falle enormi di questo prodotto.

Che la messa in scena sia decisamente poco ispirata lo si può capire subito dall'introduzione che vede Patch al manicomio, con l'odiosa musichetta di sottofondo pseudo-poetica (che virtualmente accompagnerà tutto il film) a sottolineare scene lente, blande, mal girate e messe lì a forza per creare una caratterizzazione del personaggio. Un disastro.
Per fortuna poi Patch si iscrive alla facoltà di medicina e la vicenda inizia a farsi interessante (e lo sarà fino al brutto finale all'ateneo con scopiazzature da cinema giudiziario), ma più che per la forza di una regia spenta e dormiente lo è perché le situazioni portano il buon Robin Williams a brillare o a toccare i giusti tasti con la sua recitazione sensibile.
Resta però una messa in scena mediocre, che procede in maniera didascalica e mai appassionante, riempiendo il tutto con sempre più sterile melassa, risultando eccessiva. Il tentativo di romanzare la vicenda è tale che (ripetendo la stessa critica che scrissi in passato per The Mule) quella che dovrebbe essere una trasposizione di una storia reale finisce per risultare del tutto inverosimile, cosa piuttosto imbarazzante: tanto vale a questo punto creare una sceneggiatura inventando da zero e ispirandosi su vicende reali, piuttosto che frustrare lo spettatore che pensa di vedere una storia era con assurdità del tutto improbabili.
Inoltre, la totale mancanza di ispirazione si vede nello sviluppo di tanti personaggi secondari, la cui parabola appare incredibilmente identica a quella di pari caratteri in L'Attimo Fuggente (che però era un film con una forza decisamente diversa).

Non tutto è da buttare, ma i difetti sovrastano i pregi. Per un film anche guardabile, ma non certo più di una volta.

Voto: 4

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