Un buon Robin Williams viene penalizzato da una messa in scena troppo didascalica ed eccessivamente tendente all'iperbole
Cosa resta guardando un film come Patch Adams a distanza di oltre 20 anni? Sinceramente poco, se non la sensazione di aver sfruttato non al meglio (come spesso accadeva in quegli anni) una maschera e un talento induscutibile come quello di Robin Williams, sperando che magari per il grande pubblico la sua maschera e i buoni sentimenti potessero nascondere le falle enormi di questo prodotto.
Che la
messa in scena sia decisamente poco ispirata lo si può capire subito
dall'introduzione che vede Patch al manicomio, con l'odiosa musichetta
di sottofondo pseudo-poetica (che virtualmente accompagnerà tutto il
film) a sottolineare scene lente, blande, mal girate e messe lì a forza
per creare una caratterizzazione del personaggio. Un disastro.
Per
fortuna poi Patch si iscrive alla facoltà di medicina e la vicenda
inizia a farsi interessante (e lo sarà fino al brutto finale all'ateneo
con scopiazzature da cinema giudiziario), ma più che per la forza di una
regia spenta e dormiente lo è perché le situazioni portano il buon
Robin Williams a brillare o a toccare i giusti tasti con la sua
recitazione sensibile.
Resta però una messa in scena mediocre, che
procede in maniera didascalica e mai appassionante, riempiendo il tutto
con sempre più sterile melassa, risultando eccessiva. Il tentativo di
romanzare la vicenda è tale che (ripetendo la stessa critica che scrissi
in passato per The Mule)
quella che dovrebbe essere una trasposizione di una storia reale
finisce per risultare del tutto inverosimile, cosa piuttosto
imbarazzante: tanto vale a questo punto creare una sceneggiatura
inventando da zero e ispirandosi su vicende reali, piuttosto che
frustrare lo spettatore che pensa di vedere una storia era con assurdità
del tutto improbabili.
Inoltre, la totale mancanza di ispirazione
si vede nello sviluppo di tanti personaggi secondari, la cui parabola
appare incredibilmente identica a quella di pari caratteri in L'Attimo Fuggente (che però era un film con una forza decisamente diversa).
Non tutto è da buttare, ma i difetti sovrastano i pregi. Per un film anche guardabile, ma non certo più di una volta.
Voto: 4
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