Ogni tanto tra le serie meno "popolari" di Netflix si trovano delle gemme e You è assolutamente una di queste.
Si tratta di un genere molto attuale (per fortuna non più sottovalutato come lo è stato a lungo) e molto trattato in letteratura (non a caso la serie deriva dall'omonimo romanzo di Caroline Kepnes) come il thriller sullo stalking, con picchi di dramma con buon approfondimento psicologico.
Il protagonista è il libraio newyorchese che immediatamente si ossessiona di Beck e inizia ad avvicinarsi a lei con le classiche tecniche dello stalker. La serie ci fa vedere tutto in prima persona, facendoci immedesimare con il protagonista, riuscendo quindi in un doppio intento. Farci capire in pieno l'orrore dello stalking, la follia di questo atto infame e disumano è il primo intento centrato perfettamente, ma non secondaria nella riuscita della serie è il lasciarci immedesimare con la mente psicotica del protagonista, sentendo i suoi ragionamenti e i suoi pensieri con uno stile che per certi versi fa ripensare anche a Dexter. Tutto ciò ci fa entrare in un vortice folle in cui non manca anche una certa ironia da black humor, che non vuole certo alleggerire o sottovalutare la questione ma che riesce a rendere meno pesanti i vari episodi: quindi sentiremo il pazzo considerare "pazzi" gli altri, risultando a suo modo devastante.
Buonissima la caratterizzazione psicologica dei protagonisti, eccellente anche una scrittura che non lesina qualche sorpresa nei vari episodi, per 10 puntate che scorrono via benissimo, che intrattengono e riescono a tenere costante la tensione e il senso di orrore per l'atto dello stalking.
Un soggetto del genere sembrerebbe destinato a uno svolgimento da "one and done", invece gli autori sono riusciti a ricavarne una seconda stagione ancora più folle per certi versi della prima, dimostrando l'incredibile forza del plot e la malata profondità del protagonista. Per certi versi la seconda stagione è anche più particolare e più complessa del semplice "stalking" del prima, il protagonista si trova coinvolto e autore di casini colossali, dando altre 10 puntate da tema un po' meno monotematico e molto più complesse. Per una seconda stagione che sorprende ulteriormente e che finisce per piacere, con tanto di scena finale che (esattamente come nella prima stagione) ci regala uno scenario bizzarro che sembra tenere aperte le porte per un'ulteriore stagione.
You è così una serie davvero ben riuscita, da vedere assolutamente, scritta con un tatto non comune e che merita un voto alto.
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