Un film comico può funzionare e restare fresco a distanza di anni anche se magari è poco "film" come questo.
Perché Tre Uomini e una Gamba resta un film così divertente anche a distanza di oltre 20 anni?
Perché è l'elogio della semplicità, un film creato senza alte ambizioni che punta unicamente sull'estro e l'affinità dei tre protagonisti.
Anche andando a riciclare gli sketch visti in teatro e riproponendoli con una minima rivisione, tutto l'insieme funziona perché permette ad Aldo, Giovanni e Giacomo di dare il meglio di loro, liberi da ogni schema e con la possibilità di esprimere la loro comicità originale.
Pur sapendo quasi per filo e per segno a memoria i dialoghi e le battute dell'intero film, guardarlo ancora ora diverte e questo va ben oltre i limiti che può avere ogni "primo film" di comici televisivi e teatrali, ovvero una sceneggiatura magari imperfetta e una regia soltanto funzionale e nulla più.
Oltretutto il trio qui è in una forma sensazionale, una forma che purtroppo via via s'è appannata portando specialmente nell'ultimo decennio a risultati ben lontani da quanto ci avevano abituati (forse per l'incapacità di sapersi riaggiornare nello stile e nella proposta comica, diventando un po' la copia sbiadita di loro stessi una volta che l'impatto "fisico" di alcune gag per forza di cosa diventata improponibile con l'avanzare dell'età). In particolare Giovanni in questo film appare irresistibile, semplicemente perfetto, con le sue sparate da pignolo, il suo essere arrogante e precisino e con una serie di espressioni facciale passate alla storia della comicità italiana (il "ma vai, ma vieni" per aver battuto un bimbo a braccio di ferro resta una vetta meravigliosa).
Come puoi avere qualcosa da ridire di un film quando una quantità così ampia di battute è rimasta nel nostro immaginario a distanza di anni, quando ancora un prodotto simile è lontano dallo stufare? Sicuramente ci sarà una marea di film superiore a livello tecnico, ma la freschezza di questo film resta irraggiungibile e il voto deve essere per forza altissimo.
Voto 9.
Perché è l'elogio della semplicità, un film creato senza alte ambizioni che punta unicamente sull'estro e l'affinità dei tre protagonisti.
Anche andando a riciclare gli sketch visti in teatro e riproponendoli con una minima rivisione, tutto l'insieme funziona perché permette ad Aldo, Giovanni e Giacomo di dare il meglio di loro, liberi da ogni schema e con la possibilità di esprimere la loro comicità originale.
Pur sapendo quasi per filo e per segno a memoria i dialoghi e le battute dell'intero film, guardarlo ancora ora diverte e questo va ben oltre i limiti che può avere ogni "primo film" di comici televisivi e teatrali, ovvero una sceneggiatura magari imperfetta e una regia soltanto funzionale e nulla più.
Oltretutto il trio qui è in una forma sensazionale, una forma che purtroppo via via s'è appannata portando specialmente nell'ultimo decennio a risultati ben lontani da quanto ci avevano abituati (forse per l'incapacità di sapersi riaggiornare nello stile e nella proposta comica, diventando un po' la copia sbiadita di loro stessi una volta che l'impatto "fisico" di alcune gag per forza di cosa diventata improponibile con l'avanzare dell'età). In particolare Giovanni in questo film appare irresistibile, semplicemente perfetto, con le sue sparate da pignolo, il suo essere arrogante e precisino e con una serie di espressioni facciale passate alla storia della comicità italiana (il "ma vai, ma vieni" per aver battuto un bimbo a braccio di ferro resta una vetta meravigliosa).
Come puoi avere qualcosa da ridire di un film quando una quantità così ampia di battute è rimasta nel nostro immaginario a distanza di anni, quando ancora un prodotto simile è lontano dallo stufare? Sicuramente ci sarà una marea di film superiore a livello tecnico, ma la freschezza di questo film resta irraggiungibile e il voto deve essere per forza altissimo.
Voto 9.
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