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mercoledì 19 febbraio 2020

Lo stagista inaspettato: film nobilitato da Robert De Niro

Solita commedia garbata senza picchi in stile Nancy Meyers, in questo caso impreziosita dall'ineffabile Robert De Niro

Il cinema di Nancy Meyers ha delle basi sempre uguali a sé stesse: è un cinema grazioso, decisamente garbato, all'insegna del "volemose bene" ma allo stesso tempo un po' statico, con un ritmo che rimane costante dall'inizio alla fine senza grossi picchi.
E' un cinema che raramente ha grandi intuizioni né offre grossa originalità, ma che ha un suo senso per il modo con cui riesce a essere riflessivo, in questo caso soprattutto sulle difficoltà che può trovare una donna in carriera e solo in seconda battuta (pur essendo lo "stagista" a essere onnipresente nella scena) sulla voglia di rimettersi in gioco nella terza età.

A nobilitare questo film è decisamente la presenza di Robert De Niro, che per fortuna troviamo in un progetto più all'altezza del suo innato talento (non si tratta di un capolavoro ma per fortuna non è qualcosa di infimo come Nonno Scatenato insomma), a differenza di tante sue apparizioni nell'ultimo decennio. Basta di fatto la sua presenza a rendere questo film abbastanza piacevole, con il suo aspetto bonario e la capacità di reggere la scena come pochi: De Niro dà al suo personaggio un'umanità e una simpatia notevole e ci fa dimenticare gli aspetti un po' poco realistici della trama, permettendo quindi con la sua bravura di entrare nel gioco.
E' molto grazie a lui che questo film finisce per scorrere quindi piacevolmente, pur non avendo mai cambi di ritmo né reali scene indimenticabili. I picchi sostanzialmente sono soltanto due, all'inizio del film quando al colloquio viene chiesto al futuro stagista il solito banale quesito da risorse umane "dove ti vedi tra dieci anni?", con De Niro che risponde con una espressione facciale semplicemente memorabile, e successivamente con la scena del furto quasi alla Ocean's Eleven che diventa parecchio divertente.

Sempre brava e decisamente affascinante Anne Hathaway, che non ha bisogno di strafare per incidere e conquistare la simpatia dello spettatore.

Non c'è nulla di sorprendente, nulla di fenomenale né di indimenticabile, come accade un po' sempre nel cinema di Nancy Meyers, ma risulta un film gradevole capace di intrattenere discretamente e che scorre via leggero leggero senza infastidire.
Voto: 6

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