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giovedì 1 luglio 2021

Sfida tra i ghiacci: agghiacciande (come direbbe qualcuno)

Seagal eroe ecologista ha credibilità nulla e ovviamente il tema dell'ecologismo è un pretesto per la solita raffica di esplosioni della fase finale del film: tipico Seagal-movie usa e getta, dalla scrittura rozza che si lascia dimenticare in fretta.

Steven Seagal paladino dell'ecologia solo a pensarci fa scompisciare dal ridere, un po' come se Massimo Boldi si ergesse a paladino della raffinatezza.
Ovviamente poi il tema pseudo-ecologico è appena abbozzato ed è solo un pretesto (puramente ridicolizzato) per cambiare minimamente scenario e poi spargere sangue come il tipico Seagal-movie, qui non a caso deus ex machina in toto essendo anche regista e tra i produttori.
 
A far specie in questo film è che a fare da contraltare al nostro "grande eroe" è una vecchia volpe come Michael Caine, che deve impersonificare un personaggio completamente banale come quello del petroliere affarista che se ne strasbatte di tutto pensando solo ai suoi ricavi, ma riesce comunque a innalzarlo rispetto al livello del film con alcune frasi perfide e ciniche, dimostrando di meritare un altro genere di scrittura: d'altronde, che Michael Caine sia attore vero a differenza di Steven Seagal non lo si scopre certo con questo film.
 
In un quadretto del genere non poteva certo mancare R. Lee Ermey, manco a dirlo al comando in stile generalesco nella caccia abnorme che la compagnia petrolifera compie per zittire Seagal, il quale finisce persino a far comunella con gli eschimesi in una fase di film buttata lì a casaccio in attesa dell'esplosione di violenza finale.
E come previsto le scene action sono tanto piene di esplosioni e di fuoco quanto prive di una minima creatività, non creando un minimo di tensione né tantomeno di adrenalina: e per arrivarci c'è da fare una faticaccia per mantenersi svegli, anche se non mancano alcuni elementi di comicità involontaria (il covo di Seagal attrezzato per far guerra a un'intera Nazione è delirante).
 
Il colmo arriva nell'epilogo, quando Seagal ci regala anche un monologo straordinariamente banale che sembra scopiazzato da Wikipedia, se non fosse che nel 1994 Wikipedia non esisteva ancora (ascoltare per credere).
 
Insomma, il solito action usa e getta per passare un paio di ore a vedere stuntman volare e fiammate di ogni tipo, che non ha nulla per lasciare il segno e che si segnala solo per la rozzezza della sceneggiatura.
 
Nel cast in un ruolo abbastanza importante (è il braccio di Caine nella ricerca e caccia di Steven Seagal) da segnalare la presenza di John C. McGinley, ai tempi relegato in ruoli di secondo piano provando faticosamente a mettersi in luce (l'anno dopo avrebbe avuto un ruolo anche in Seven), cosa che poi avrebbe fatto in maniera brillantissima nel ruolo cult del Dr Cox di Scrubs.
Nel cast da evidenziare anche la presenza di Billy Bob Thornton, qui decisamente meno incisivo di quanto sarà anni dopo nella prima stagione della serie tv Fargo.
 
Voto: 2