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sabato 26 settembre 2020

Baby Driver - Il genio della fuga: adrenalina a mille

Action a ritmi folli, con un buon cast e soprattutto diretto con una tecnica di prim'ordine, con inquadrature sempre azzeccate combinate a una colonna sonora eccellente.


Se c'è un genere che forse più di tutti sta pagando il progressivo appiattimento del cinema americano, sempre più omologato e privo di idee, questo è quello degli action movie, diventati via via sostanzialmente uguali e sé stessi e nei casi peggiori abbastanza ridicoli, con picchi di grottesco involontario.
Per questo vedere Baby Driver, film uscito nel 2017, è una boccata di aria fresca e fa enormemente piacere ritrovare un film d'azione in grado di essere così coinvolgente e di intrattenere in maniera eccellente.
 
Ovviamente, per un film che parte a 200 all'ora (figurativamente ma non solo) e che incredibilmente nella seconda metà riesce non solo a non frenare, ma anche ad accelerare ulteriormente, la chiave principale per la buona riuscita è nella regia e Edgar Wright (che già aveva dimostrato buon gusto in passato) fa un lavoro prodigioso, per un film che procede a ritmi folli senza essere eccessivo, ma regalando adrenalina a fiumi e mostrando una qualità tecnica in regia di livello totalmente superiore alla media: non solo con sequenze parecchio godibili, ma anche e soprattutto non sbagliando un'inquadratura anche nei momenti più caotici. Il tutto aggiungendo l'uso sapiente della colonna sonora, con la musica che accompagna sostanzialmente ogni fase del film e che diventa un ulteriore punto di forza, per come si accompagna perfettamente all'immagine e per come contribuisce a rendere accesissimo il ritmo: tra i tutti i brani conosciuti che si alternano, forse il momento più azzeccato arriva nel finale con l'uso di "Never never gonna give ya up" di Barry White nella scena al diner, impagabile.
 
Baby Driver è così un gran bel film, con Wright (anche unico sceneggiatore) che riesce a inserire qua e là anche qualche elemento umanizzante (soprattutto nel rapporto ben congeniato tra il protagonista Ansel Elgort e Lily James) senza sprofondare nel manierismo, senza dimenticare che la componente principale è quella action, tra inseguimenti e situazioni anche fracassone come vuole il genere ma sempre divertenti.
Non manca una dose di ironia di fondo (memorabile la rapina con le maschere di Mike Myers), anche questa ben calibrata e non eccessiva, per un film che vanta anche qualche eccellente nome nel cast: se Kevin Spacey e Jamie Foxx impreziosiscono la pellicola, a spiccare anche più di loro è l'ex Don Draper di Mad Men Jon Hamm, che specialmente nel finale regala delle espressioni allucinante di straordinaria fattura.

Azzeccato anche il protagonista Ansel Elgort, col viso pulito d'ordinanza e credibile nelle sequenze d'azione, per un film con davvero pochi difetti e con un altissimo livello spettacolare. Combinando tutto a una tecnica visiva di prim'ordine, viene fuori un esempio (ormai purtroppo raro di questi tempi) di grande cinema.

Voto: 9

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