Sordi rappresenta perfettamente l'Italia dei furbetti e dei voltagabbana, in un film con una satira ancora clamorosamente attuale.
Può un film datato 1954 apparire ancora assurdamente attuale?
Questo
lavoro di Luigi Zampa lo è, tristemente. La dice lunga sull'importanza
capitale di questo film, ma anche e soprattutto la dice tutta sulla
situazione sociale di questa Nazione, che in alcuni atteggiamenti e
personaggi è rimasta ancora clamorosamente simile a quasi 70 anni fa.
Ripeto: 70 anni fa. Il mondo è cambiato, la tecnologia ha stravolto le
nostre vite, ma certa mentalità è dura a morire.
Alberto Sordi si
ritrova un personaggio perfetto per le proprie qualità attoriali, con
quella sua faccia tosta che lo porta a vestire diverse "camicie" e a
trovarsi perfettamente a suo agio in certi ambienti e poi in quelli
completamente opposti.
Il suo Sasà Scimoni è l'italiano per
eccellenza, il furbetto con la "faccia come il culo", pronto a dire
tutto e il contrario di tutto per i propri interessi: è socialista,
spera nell'inizio della guerra ma poi si scopre contrario alla violenza
(ovviamente per evitare di combattere in prima persona in guerra), poi
si riscopre fascista (per evitare da vigliacco un duello con la
sciabola) e poi comunista, diventa affarista e produce un film
religioso, poi fonda un proprio partito (al suon di "questi polsi che
hanno conosciuto il freddo acciaio delle manette": meraviglioso!) con
una coerenza del tutto inesistente ma perfetta per il personaggio.
Sarebbe bello considerare "incredibili" i voltafaccia di Albertone in
questo film, ma purtroppo per i tanti personaggi visti nella storia
italiana ma anche e soprattutto nell'attualità qui di incredibile non
c'è nulla.
Anzi, L'arte di arrangiarsi diventa un reperto
eccellente per un genere ormai del tutto estinto nello spettacolo
italiano: questa è satira vera, cosa che purtroppo non si vede più da
nessuna parte o quasi (per un popolo rimbambito da decenni di Mediaset e
berlusconismo mediatico che adesso pensa che la satira sia quella di
"Striscia la notizia"... No comment). Un film da ripescare e rivedere
assolutamente.
Può esserci il difetto di una messa in scena un po'
didascalica, che poteva essere più fluida per certi versi, ma è
impossibile non apprezzare un film del genere, capace di far sorridere
amaramente e pensare tanto.
Voto: 8
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