Il genere alla Apatow (sia come stile che volendo per la trama, con i protagonisti 40enni immaturi) non si abbina benissimo con lo stile della commedia francese. A qualche buona trovata fa da contraltare un ritmo non perfetto e qualche passaggio a vuoto. Poco sotto la sufficienza.
Quando si prova a produrre un film dissacrante solo in apparenza ma
fin troppo costruito nella realtà, il rischio enorme è quello di portare
a una pellicola senza una vera e propria anima, soprattutto se poi lo
stile cercato è piuttosto lontano da quello più conosciuto.
Le
stimmate de "Il club dei divorziati" sono fin troppo ovvie: è un film
che scopiazza i vari Apatow Movie provando a riportarli nei confini
francesi, tanto che lo stile grossolano-demenzialemanontroppo e persino
la stessa trama (con come protagonisti i soliti 40enni immaturi)
sembrano usciti da uno qualsiasi dei film diretti o prodotti da Apatow.
Uno dei problemi però è che questo stile storicamente non riesce bene ai
francesi, straordinari nel giocare con la commedia con uno stile molto
più raffinato e ricercato ma spesso in imbarazzo quando provano una via
più sboccata-esagerata.
Oltretutto a penalizzare un film, che in
sé per sé non è nemmeno malaccio, c'è una patina di ruffianaggine che è
difficile scrollarsi di dosso: l'impressione chiara è che questa
pellicola sia stata creata non per avere qualcosa da dire o per
divertire in linea generale, ma proprio per piacere per forza a un
possibile pubblico oltreoceano, specificamente quello americano. Tanto
che alcuni riferimenti (come il "sono eccitato quanto Harvey Weinstein a
un casting") appaiono forzatissimi: e appunto, appaiono davvero poco
naturali, troppo studiati.
Non è certo tutto da buttare,
alcune trovate sono anche divertenti, come la stalker con cui il
protagonista Ben finisce a letto finendo per ritrovare il proprio volto
tappezzato in tutta la città, o l'amica iper-protettiva e
ultra-aggressiva, per un film che riesce a strappare più di qualche
sorriso se non proprio qualche bella risata.
C'è però la chiara
impressione di una regia incapace di maneggiare perfettamente questo
genere di pellicola, portando a un ritmo altalenante, con anche qualche
brutto passaggio a vuoto.
La domanda è: c'è proprio bisogno di scopiazzare gli americani proponendo film del genere?
Voto: 5
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