Senza strafare, è un film che riesce a inscenare una bella storia e a farlo con un bel tatto da parte degli autori: di originale c'è poco o nulla, ma non c'è alcuna scena che inceppa il meccanismo e il risultato finisce per piacere parecchio.
"Pazzo per lei" è un film che, pescato distrattamente all'interno del
catalogo di Netflix, può finire per spiazzare lo spettatore.
Un
film che nelle prime scene inizia come una commedia sentimentale
scanzonata, quasi fracassona, con i due protagonisti a infiltrarsi in un
matrimonio in una notte folle, ben presto ha una sorprendente virata
che mischia sentimenti buoni (ma non certo superficiali) a un'atmosfera
alla Qualcuno volo sul nido del cuculo
per l'ambientazione all'interno della clinica psichiatrica (o
"manicomio" come lo si sarebbe chiamato decenni fa), ovviamente senza
voler avere la profondità di quello storico film.
Una virata che
risulta essere molto più che un pretesto per far scorrere la storiella
d'amore all'interno di mura insolite, perché (senza strafare) gli autori
mostrano buon tatto nel descrivere i vari personaggi secondari,
facendoci affezionare a essi pur senza inventare grandi trovate nello
sviluppo dei personaggi, senza alzare in maniera eccessiva l'asticella e
quindi senza mostrare premesse impossibili da mantenere.
Ne
esce fuori un film onesto, in cui piace (e per certi versi "emoziona"
pure) il rapporto tra i due protagonisti, che pure segue un filo non
proprio nuovissimo ma che viene raccontato con un tatto non banale e
capace di toccare il cuore dello spettatore, senza dimenticare il
subplot da "rivincita degli ultimi".
In sostanza a spiccare non
c'è nulla, a parte due-tre scene riuscite: è l'insieme che funziona bene
senza intoppi portando lo spettatore ad appassionarsi e a "sperare"
nell'happy ending.
Perché a volte non c'è nemmeno bisogno
di inventare tanto per regalare un buon intrattenimento e magari
scaldare anche qualche cuore più "freddo" (come può esserlo quello del
sottoscritto).
Voto: 8,5
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