Si entra nei meccanismi di un film ben congeniato e capace di intrattenere in maniera più che dignitosa, giocando a metà tra il classico heist movie e la farsa, con buona tensione ma con ottimi momenti sarcastici miscelati. Tra i protagonisti, da citare assolutamente un ineffabile Gastone Moschin, semplicemente impeccabile col suo inimitabile sguardo di ghiaccio, così come straordinario nel suo ruolo di "disturbo" risulta il Sam di Lionel Stander, mentre Raimondo Vianello risulta forse un po' eccessivamente ingessato nel suo ruolo.
Tra una situazione beffarda e l'altra (vedi la vecchietta che si imbatte suo malgrado nella banda), un ruolo centrale ha la partita di calcio che paralizza la città, tanto che persino le guardie finiscono per distrarsi più volte a guardarla. E' un quadro non certo incoerente, vista l'importanza che ha sempre avuto la finale di FA Cup per gli inglesi, in particolare negli anni '60. Nel film si parla di una finale tra Everton e Sheffield Wednesday, che in effetti più o meno in quegli anni (il film è del 1968) ci fu realmente, esattamente nel 1966 (pochi mesi prima del Mondiale e del gol fantasma di Geoff Hurst): nel film però la partita ha uno svolgimento diverso dalla realtà, visto che ad andare in vantaggio per 3-2 è lo Sheffield Wednesday, andando a subire il gol del pareggio sul filo di lana con la partita che finisce ai tempi supplementari. Nella realtà invece la finale del '66 finì per 3-2 ma per l'Everton, che rimontò uno svantaggio di due gol: distorcimento ai fini di trama probabilmente, anche perché i pochi nomi dei calciatori che si sentono citati (in particolare nella lettura delle formazioni) sono aderenti alla realtà, così come accadde realmente l'invasione di campo che viene raccontata dal telecronista. Anche se, per un purista, sentire qualcuno parlare de "lo Sheffield" dà un filino di fastidio (un po' come quelli che parlano de "il Manchester").
Nessun commento:
Posta un commento