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domenica 27 giugno 2021

La banda dei tre: Bocci-atissimo

Tentativo di noir all'italiana low cost e soprattutto basso a livello di idee e di scrittura, con un pastrocchio che viene "impreziosito" dall'ennesima prova da cane attoriale di Marco Bocci. Inguardabile.

Una delle fotografie dell'abisso culturale che sempre più si sta creando in Italia? Il pensare che questo incredibile scempio di scrittura che è "La banda dei tre" è tratto da un libro, di Carlo Callegari: se già a livello visivo il risultato è questo, chissà che imbarazzo a leggere il libro.
Il film è un tentativo di noir all'italiana, in cui le poche cose buone vengono totalmente devastante da uno script letteralmente osceno, pieno di luoghi comuni e senza lo straccio di un'idea passabile: esempio, quando non si ha nulla da dire, tirare fuori la storiella dei russi cattivoni fa sempre comodo.
Le idee sono talmente poche che per allungare il brodo e arrivare alla durata dei 90 minuti vengono abbozzate stupidaggini di ogni tipo, come la violenza domestica sulla cameriera (che il protagonista conosce in un modo ridicolo) che viene messa lì a mò di barzelletta, in un minestrone insipido che vede anche dei momenti semplicemente incredibili, come i deliri para-religiosi del criminale devotissimo alla Madonna o come il padre del "nano" che appena entra in scena vede partire in sottofondo delle assurde e oscene risate finte da sit-com (scelta incompensibile all'interno della "storia").
 
E' per questi e tanti alti motivi che "La banda dei tre" finisce per essere un film sostanzialmente uscito sotto silenzio e ignorato da tanti, per un prodotto low cost che peraltro non avrebbe tutto da buttare. La regia affidata a un carneade come Francesco Dominedò è (a parte l'assurdità delle risate finte all'ingresso di "Babbo Natale") perlomeno competente: nulla per cui strapparsi i capelli, ma nemmeno quella serie di assurdità finte-pop giovanilistiche che vanno di moda oggi per provare a creare ritmo in prodotti senza appigli, finendo per portare invece a una direzione che non è per nulla dannosa ai livelli della visione, anzi proprio la regia è ciò che impedisce a uno spettatore di staccare in anticipo il film quando (dopo una ventina di minuti) si era capito che la storia non aveva proprio nulla da dire.
 
Nel disastro si può salvare anche la prova di qualche attore che solitamente in questo genere di ruoli invece annaspa. Parlo soprattutto di Carlo Buccirosso, eccellente spalla di Salemme ma che in passato aveva dimostrato di non essere particolarmente portato al genere del noir: qui invece di esperienza riesce a elevarsi nel grigiore generale.
Discorso simile per Francesco Pannofino, eccellente doppiatore che però da attore (a parte un ruolo strepitoso per cui gli sono e sarò riconoscente per sempre, quello di René Ferretti nel mitico Boris): qui al contrario dimostra di essere in parte e di inquadrare in modo per me sorprendente il personaggio, che pure era stato scritto in maniera disastrosa (vedi i già citati deliri para-religiosi) con cliché a non finire.
 
Questo per trovare qualcosa di positivo in un quadro insalvabile, devastato anche dalla sballatissima scelta del protagonista. Se il titolo parla di banda dei tre, il protagonista assoluto è invece Marco Bocci, elemento che misteriosamente viene considerato ancora "attore" e che trova ancora dei ruoli (anche importanti, visto che è stato un volto di punta di una delle rare fiction televisive italiane degne di nota come Squadra Antimafia, anche se pure lì il 90% delle sue espressioni facciali specialmente nelle scene di azione risultavano indescrivibili) pur essendo assolutamente un cane a livello recitativo. Qui dimostra che negli anni non ha imparato proprio nulla e che evidentemente in Italia conta molto più avere santi in Paradiso che avere qualità: non sono così negativo da pensare che in questa Nazione non ci siano attori più capaci e competenti di questo, che tra coloro che restano con pochi lavori e che non riescono a sfondare non esistano volti più adeguati.
 
Insomma, catastrofe totale, che si chiude degnamente con l'apparizione da "guest star" di Pupo: già. Bocci-atissimo.
 
Voto: 1

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