Tentativo di noir all'italiana low cost e soprattutto basso a livello di idee e di scrittura, con un pastrocchio che viene "impreziosito" dall'ennesima prova da cane attoriale di Marco Bocci. Inguardabile.
Una delle fotografie dell'abisso culturale che sempre più si sta
creando in Italia? Il pensare che questo incredibile scempio di
scrittura che è "La banda dei tre" è tratto da un libro, di Carlo
Callegari: se già a livello visivo il risultato è questo, chissà che
imbarazzo a leggere il libro.
Il film è un tentativo di noir
all'italiana, in cui le poche cose buone vengono totalmente devastante
da uno script letteralmente osceno, pieno di luoghi comuni e senza lo
straccio di un'idea passabile: esempio, quando non si ha nulla da dire,
tirare fuori la storiella dei russi cattivoni fa sempre comodo.
Le
idee sono talmente poche che per allungare il brodo e arrivare alla
durata dei 90 minuti vengono abbozzate stupidaggini di ogni tipo, come
la violenza domestica sulla cameriera (che il protagonista conosce in un
modo ridicolo) che viene messa lì a mò di barzelletta, in un minestrone
insipido che vede anche dei momenti semplicemente incredibili, come i
deliri para-religiosi del criminale devotissimo alla Madonna o come il
padre del "nano" che appena entra in scena vede partire in sottofondo
delle assurde e oscene risate finte da sit-com (scelta incompensibile
all'interno della "storia").
E' per questi e tanti alti
motivi che "La banda dei tre" finisce per essere un film sostanzialmente
uscito sotto silenzio e ignorato da tanti, per un prodotto low cost che
peraltro non avrebbe tutto da buttare. La regia affidata a un carneade
come Francesco Dominedò è (a parte l'assurdità delle risate finte
all'ingresso di "Babbo Natale") perlomeno competente: nulla per cui
strapparsi i capelli, ma nemmeno quella serie di assurdità finte-pop
giovanilistiche che vanno di moda oggi per provare a creare ritmo in
prodotti senza appigli, finendo per portare invece a una direzione che
non è per nulla dannosa ai livelli della visione, anzi proprio la regia è
ciò che impedisce a uno spettatore di staccare in anticipo il film
quando (dopo una ventina di minuti) si era capito che la storia non
aveva proprio nulla da dire.
Nel disastro si può salvare
anche la prova di qualche attore che solitamente in questo genere di
ruoli invece annaspa. Parlo soprattutto di Carlo Buccirosso, eccellente
spalla di Salemme ma che in passato aveva dimostrato di non essere particolarmente portato al genere del noir: qui invece di esperienza riesce a elevarsi nel grigiore generale.
Discorso
simile per Francesco Pannofino, eccellente doppiatore che però da
attore (a parte un ruolo strepitoso per cui gli sono e sarò riconoscente
per sempre, quello di René Ferretti nel mitico Boris):
qui al contrario dimostra di essere in parte e di inquadrare in modo
per me sorprendente il personaggio, che pure era stato scritto in
maniera disastrosa (vedi i già citati deliri para-religiosi) con cliché a
non finire.
Questo per trovare qualcosa di positivo in un
quadro insalvabile, devastato anche dalla sballatissima scelta del
protagonista. Se il titolo parla di banda dei tre, il protagonista
assoluto è invece Marco Bocci, elemento che misteriosamente viene
considerato ancora "attore" e che trova ancora dei ruoli (anche
importanti, visto che è stato un volto di punta di una delle rare
fiction televisive italiane degne di nota come Squadra Antimafia,
anche se pure lì il 90% delle sue espressioni facciali specialmente
nelle scene di azione risultavano indescrivibili) pur essendo
assolutamente un cane a livello recitativo. Qui dimostra che negli anni
non ha imparato proprio nulla e che evidentemente in Italia conta molto
più avere santi in Paradiso che avere qualità: non sono così negativo da
pensare che in questa Nazione non ci siano attori più capaci e
competenti di questo, che tra coloro che restano con pochi lavori e che
non riescono a sfondare non esistano volti più adeguati.
Insomma, catastrofe totale, che si chiude degnamente con l'apparizione da "guest star" di Pupo: già. Bocci-atissimo.
Voto: 1
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