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mercoledì 9 giugno 2021

Il metodo Kominsky: la serie Netflix più matura (in tutti i sensi)

Bello ritrovare un Michael Douglas in questa forma: serie bellissima.


Andando un po' fuori dal proprio target, Netflix ci regala una serie decisamente deliziosa.
Ne Il metodo Kominsky infatti vengono affrontati i vari problemi della terza età, ma una scrittura con punte di notevole sarcasmo e la grande interpretazione dei due protagonisti permette di non vedere questi problemi in modo "pietoso", bensì si riesce a ridere su argomenti davvero delicati.
Una scrittura eccellente, una regia che permette puntate svelte ma non a ritmo eccessivo (un ritmo che probabilmente sarebbe stato poco adeguato all'ambiente), sono combinate a due mostri sacri che mostrano un affiatamento eccellente e dimostrano di essere in eccellente forma: Michael Douglas e Alan Arkin dominano la scena e regalano duetti decisamente memorabili.
In particolare è bello vedere uno come Douglas ancora in grado di essere così pungente e così incisivo, capace di dominare ancora la scena in questo modo: il volto sarà scalfito dalle rughe, lo sguardo sarà un po' invecchiato, ma il carisma di un grande come lui resta intatto.
Si ride tanto ma non è certo una serie sguaiatamente comica: si tratta di una serie agrodolce e intelligente nel trattare i vari temi. Una serie che magari non sarà apprezzata dai teenager a cui solitamente si rivolge Netflix (banalizzando certi prodotti), ma che è assolutamente da vedere.
Il numero limitato di puntate (8 per ognuna delle due stagioni) permette anche di non avere puntate dispersive.
Il livello poi resta decisamente alto per tutte e tre le stagioni, compresa la terza in cui Douglas si ritrova senza la spalla Alan Arkin (ma lo stesso non mancano dei duetti gustosi, in particolare con Kathy Bates), per una serie che resta una vera chicca nell'insieme delle serie tv targate Netflix.

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