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venerdì 8 maggio 2020

Serenity - L'isola dell'inganno: Lost in Tonno

L'eterna lotta tra uomo e tonno, per un film che naufraga immediatamente.


Bastano 15 minuti per accorgersi che qualcosa non va in questo film. L'idea di Matthew McConaughey (attore parecchio sopravvalutato per me) così ossessionato da un misterioso tonno è già qualcosa che va sul bizzarro. Che avrà questo tonno? E' imprendibile? Forse è il fantomatico Tonno Insuperabile del vecchio spot!
L'arrivo di Anne Hathaway (altrove attrice parecchio brillante e soprattutto espressiva e parecchio dolce) fa capire che è impossibile prendere sul serio questo film: con la tinta bionda da pseudo-femme fatale e il finto neo, ci porta in un mondo piuttosto ridicolo, facendo pensare che il tonno veste Prada.
Si va avanti non capendo di che genere sia il film, è un thriller, è un dramma, ma si capisce che è da inserire nel catalogo delle boiate pazzesche, con il marito della Hathaway (che arriva arrapeto come un pesce sega, come avrebbe detto Lino Banfi qualche decennio fa) a inserirsi in modo grossolano (e anche stereotipato) in un quadro triste.

Se vi aspettate però qualche idea finale a salvare il salvabile, arriva il plot-twist pseudo-fantascientifico, che non è tanto un Ri-tonno al futuro quanto una sparata alla Lost delle ultime stagioni, a dare un ulteriore effetto insulso a un film nato proprio male: un Lost in Tonno insomma.
Alcuni dialoghi sono involontariamente deliranti e resta solo un'accozzaglia (o forse una tonnara) confusionaria fine a sé stessa, frutto di idee sbagliate (o forse inesistenti) a livello concettuale.
E in tutto ciò McConaughey affonda con tutta la barca.

Voto: 1

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