Altro esempio di buona commedia francese.
Non è una commedia sportiva vera e propria, quanto una storia di
rivincita. Un buon film corale, molto ben recitato, capace di mixare con
tatto fasi ironiche a scene più commoventi.
Due cose i francesi sanno fare davvero bene: essere
competitivi negli sport, dall'alto di una cultura sportiva
inimmaginabile alle nostre latitudini (e parlo di tutti gli sport), e le
commedie.
Questo film per certi versi miscela entrambe le cose, ma la sua forza sta proprio nel non tenere la storia sportiva (per quanto importante per aggregrare i caratteri) come fulcro centrale della vicenda, al di là di quanto appaia nel trailer: lo sport, il nuoto sincronizzato, è un mezzo. La storia sportiva in sé sarebbe completamente irrealistica, ma il film vuole essere altro, non è una vera e propria commedia sportiva quanto una storia di rivincita personale.
Capita ogni tanto di incappare in commedie francesi brutte (per forza di cose), ma è incredibile come in linea di massima riescano così spesso a proporre prodotti estremamente piacevoli. In questo caso è notevole la capacità di equilibrare ogni aspetto. Si sorride ma non esageratamente, non è un film sguaiato ma con una ironia sottile e situazioni ben inserite nel contesto (penso al rocker che suona alla sala bingo). Ci si commuove senza essere eccessivamente struggenti, per la sensibilità con cui vengono tratteggiati i personaggi. La regia è di buon livello senza essere eccessivamente leziosa.
Senza essere un capolavoro, pur avendo qualche difetto intrinseco, è un film ben pensato in ogni parte. Ben scritto, con buoni dialoghi e soprattutto una profondità notevole dei personaggi: a poco a poco (specialmente nella prima ora) vengono ben caratterizzati tutti i protagonisti principali, che sostanzialmente sono cinque dei "7 uomini a mollo" e una delle due allenatrici, tutti ben resi. Sono storie di vita arenata nella mediocrità, ma rese senza eccessivo pietismo.
Buono anche l'equilibrio tra i personaggi, da vero film corale. Probabilmente spicca un po' di più Benoit Poelvoorde, sempre in grado di essere al centro della scena con la sua verve e per giunta doppiato nella versione italiana da una delle voci più riconoscibili dell'attuale mondo del doppiaggio nostrano, quella del sempre impeccabile Mino Caprio.
E che dire di Virginie Efira, attrice magari non notissima da noi ma che riesce sempre a suscitare forti emozioni con le sue interpretazioni.
Questo per citare due nomi, ma davvero tutti gli attori sono azzeccati e riescono a bene impressionare in un quadro ben più articolato rispetto a quello di una semplice commedia.
Insomma, è un film che sicuramente non passerà alla storia, ma l'ennesimo esempio di come avendo le idee chiare non ci sia bisogno di essere particolarmente originali per regalare allo spettatore un paio di ore di buon cinema. Per me, l'ennesimo esempio di come le commedie francesi siano spesso e volentieri una garanzia.
Questo film per certi versi miscela entrambe le cose, ma la sua forza sta proprio nel non tenere la storia sportiva (per quanto importante per aggregrare i caratteri) come fulcro centrale della vicenda, al di là di quanto appaia nel trailer: lo sport, il nuoto sincronizzato, è un mezzo. La storia sportiva in sé sarebbe completamente irrealistica, ma il film vuole essere altro, non è una vera e propria commedia sportiva quanto una storia di rivincita personale.
Capita ogni tanto di incappare in commedie francesi brutte (per forza di cose), ma è incredibile come in linea di massima riescano così spesso a proporre prodotti estremamente piacevoli. In questo caso è notevole la capacità di equilibrare ogni aspetto. Si sorride ma non esageratamente, non è un film sguaiato ma con una ironia sottile e situazioni ben inserite nel contesto (penso al rocker che suona alla sala bingo). Ci si commuove senza essere eccessivamente struggenti, per la sensibilità con cui vengono tratteggiati i personaggi. La regia è di buon livello senza essere eccessivamente leziosa.
Senza essere un capolavoro, pur avendo qualche difetto intrinseco, è un film ben pensato in ogni parte. Ben scritto, con buoni dialoghi e soprattutto una profondità notevole dei personaggi: a poco a poco (specialmente nella prima ora) vengono ben caratterizzati tutti i protagonisti principali, che sostanzialmente sono cinque dei "7 uomini a mollo" e una delle due allenatrici, tutti ben resi. Sono storie di vita arenata nella mediocrità, ma rese senza eccessivo pietismo.
Buono anche l'equilibrio tra i personaggi, da vero film corale. Probabilmente spicca un po' di più Benoit Poelvoorde, sempre in grado di essere al centro della scena con la sua verve e per giunta doppiato nella versione italiana da una delle voci più riconoscibili dell'attuale mondo del doppiaggio nostrano, quella del sempre impeccabile Mino Caprio.
E che dire di Virginie Efira, attrice magari non notissima da noi ma che riesce sempre a suscitare forti emozioni con le sue interpretazioni.
Questo per citare due nomi, ma davvero tutti gli attori sono azzeccati e riescono a bene impressionare in un quadro ben più articolato rispetto a quello di una semplice commedia.
Insomma, è un film che sicuramente non passerà alla storia, ma l'ennesimo esempio di come avendo le idee chiare non ci sia bisogno di essere particolarmente originali per regalare allo spettatore un paio di ore di buon cinema. Per me, l'ennesimo esempio di come le commedie francesi siano spesso e volentieri una garanzia.
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