Grandissimo film, con una straordinaria
critica del machismo dilagante nella società americana (e occidentale in
generale). Un crescendo strepitoso che culmina in un finale perfetto.
Immensa Susan Sarandon, spalleggiata alla grande da Geena Davis. Da non
dimenticare.
Pensare che questo film sia uscito ormai quasi
trent'anni fa è incredibile, visto che non solo la sua forza non s'è per
nulla diluita, ma che appare ancora tristemente attuale. Il che fa
capire anche quanto arretrati siamo rimasti su certi temi nella nostra
società occidentale.
Thelma & Louise è forte perché non è un film "contro gli uomini", bensì contro lo pseudo-machismo imbarazzante che è l'unico modo in cui certi poveretti possono sentirsi "uomini". Non è vero quindi che il messaggio del film è che non ci sia speranza per "gli" uomini, ma non c'è speranza per "certi" uomini.
Thelma & Louise è soprattutto un film di riscatto, in cui però anche le protagoniste non vengono certo beatificate, ma mostrate anche nelle loro debolezze, oltre che nella forza che le porta a uscire dalle loro situazioni. E, purtroppo, Thelma e Louise possono essere ancora adesso tante donne, non solo americane.
Tutto gira perfettamente come certe sinfonie, con un continuo e sensibile crescendo che ci porta a un finale tra i più toccanti che si siano visti negli ultimi decenni di cinema americano: l'ultima mezz'ora è davvero superba, tanto da lasciare la sensazione che non una sola inquadratura sia lasciata al caso, non una sola inquadratura sia sbagliata.
Offendersi (da maschi) ancora adesso per questo film? Evidenzia solo quanto certuni abbiano la coda di paglia. La reazione normale invece dovrebbe essere guardarsi dentro ed essere il più lontani possibile da quel tipo di maschio criticato dal film, un tipo di maschio che ancora adesso è fin troppo presente nella terribile società americana (e anche qui va aggiunto un "non solo"), quella che ti elegge un presidente che usa come slogan il "grab them by the pussy" e via dicendo.
Per fortuna però il film non è solo critica sociale, è una eccellente caratterizzazione delle due protagoniste, con anche una buona dose di sottile ironia, a rendere il quadro pressoché perfetto.
E il quadro è forte anche per le ottime interpretazioni maschili, con gli attori tutti a proprio agio nel proprio personaggio, tutti convinti (e se fosse il film unicamente "squallido attacca-uomini" come i meno illuminati vorrebbero far passare, questo non accadrebbe). Dal marito, al poliziotto, al pretendente, al camionista (scena fantastica), non è un tipo di macho "monodimensionale" quello descritto, il che fotografa l'intelligenza dell'operazione.
In tutto ciò possibilmente le situazioni più "facili" sono quelle con la futura star Brad Pitt, a cui ai tempi bastava un fisico oggettivamente invidiabile per sfondare (non ha certo perso in impatto fisico anche adesso, però ci ha dimostrato di non essere solo un "bell'attore" ma di essere anche un più che buon attore).
Ma ovviamente a spiccare e rubare la scena sono le due protagoniste. Non ho mai nascosto la mia ammirazione assoluta per la grande Susan Sarandon, donna raramente banale sia professionalmente che nella vita, persona e personaggio immenso. Con questa parte Susan diventa definitamente un idolo, fornendo una interpretazione travolgente, perfetta. Quell'anno non vinse l'Oscar come migliore attrice perché c'era anche Jodie Foster in "Il Silenzio Degli Innocenti", altra interpretazione fortissima: come direbbero alcuni, davvero "tanta roba".
Grande anche Geena Davis, che per ragioni di copione (la sua Thelma ha una evoluzione più complessa) deve crescere con il passare dei minuti e lo fa regalandoci con Susan una delle coppie femminili più forti della storia del cinema.
Film da non dimenticare assolutamente.
Thelma & Louise è forte perché non è un film "contro gli uomini", bensì contro lo pseudo-machismo imbarazzante che è l'unico modo in cui certi poveretti possono sentirsi "uomini". Non è vero quindi che il messaggio del film è che non ci sia speranza per "gli" uomini, ma non c'è speranza per "certi" uomini.
Thelma & Louise è soprattutto un film di riscatto, in cui però anche le protagoniste non vengono certo beatificate, ma mostrate anche nelle loro debolezze, oltre che nella forza che le porta a uscire dalle loro situazioni. E, purtroppo, Thelma e Louise possono essere ancora adesso tante donne, non solo americane.
Tutto gira perfettamente come certe sinfonie, con un continuo e sensibile crescendo che ci porta a un finale tra i più toccanti che si siano visti negli ultimi decenni di cinema americano: l'ultima mezz'ora è davvero superba, tanto da lasciare la sensazione che non una sola inquadratura sia lasciata al caso, non una sola inquadratura sia sbagliata.
Offendersi (da maschi) ancora adesso per questo film? Evidenzia solo quanto certuni abbiano la coda di paglia. La reazione normale invece dovrebbe essere guardarsi dentro ed essere il più lontani possibile da quel tipo di maschio criticato dal film, un tipo di maschio che ancora adesso è fin troppo presente nella terribile società americana (e anche qui va aggiunto un "non solo"), quella che ti elegge un presidente che usa come slogan il "grab them by the pussy" e via dicendo.
Per fortuna però il film non è solo critica sociale, è una eccellente caratterizzazione delle due protagoniste, con anche una buona dose di sottile ironia, a rendere il quadro pressoché perfetto.
E il quadro è forte anche per le ottime interpretazioni maschili, con gli attori tutti a proprio agio nel proprio personaggio, tutti convinti (e se fosse il film unicamente "squallido attacca-uomini" come i meno illuminati vorrebbero far passare, questo non accadrebbe). Dal marito, al poliziotto, al pretendente, al camionista (scena fantastica), non è un tipo di macho "monodimensionale" quello descritto, il che fotografa l'intelligenza dell'operazione.
In tutto ciò possibilmente le situazioni più "facili" sono quelle con la futura star Brad Pitt, a cui ai tempi bastava un fisico oggettivamente invidiabile per sfondare (non ha certo perso in impatto fisico anche adesso, però ci ha dimostrato di non essere solo un "bell'attore" ma di essere anche un più che buon attore).
Ma ovviamente a spiccare e rubare la scena sono le due protagoniste. Non ho mai nascosto la mia ammirazione assoluta per la grande Susan Sarandon, donna raramente banale sia professionalmente che nella vita, persona e personaggio immenso. Con questa parte Susan diventa definitamente un idolo, fornendo una interpretazione travolgente, perfetta. Quell'anno non vinse l'Oscar come migliore attrice perché c'era anche Jodie Foster in "Il Silenzio Degli Innocenti", altra interpretazione fortissima: come direbbero alcuni, davvero "tanta roba".
Grande anche Geena Davis, che per ragioni di copione (la sua Thelma ha una evoluzione più complessa) deve crescere con il passare dei minuti e lo fa regalandoci con Susan una delle coppie femminili più forti della storia del cinema.
Film da non dimenticare assolutamente.
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