Un vero gioiello. E' un dramma (non senza alcuni sprazzi di sottile ironia) corale che si mantiene di livello alto nel corso delle stagioni. Una delle migliori produzioni di Netflix.
Il grande gioiellino tra le produzioni di Netflix.
Una serie
che fa della coralità il proprio punto di forza, ottima nel mescolare
momenti di sottile ironia con il dramma della difficilissima vita in
galera. I personaggi sono sostanzialmente tutti ben caratterizzati,
l'uso del flashback è intelligente e ci fa capire come ognuno è finito
in quella situazione e la vita in detenzione è scandita bene in ogni suo
passaggio.
La forza di questa serie è in fase di
sceneggiatura: Orange Is The New Black è scritta in maniera egregia e
capace di rimanere di alto livello medio in tutte le puntate e di
conseguenza in tutte le stagioni.
Il personaggio di
spicco, quello da copertina, è ovviamente Piper Chapman, interpretata in
modo magistrale da un'immensa Taylor Schilling, impacciata agli inizi e
poi via via "adattata" alla vita da detenuta, capace di ficcarsi in
qualche guaio per il suo carattere e di riallacciare i rapporti con la
sua ex, l'Alex Vause di una Laura Prepon mai così incisiva (davvero
sembra aver trovato il personaggio della sua carriera). Ma la forza di
ogni puntata è la capacità di dare spazio a tanti personaggi ogni volta,
così sia le detenute che le guardie che gli stessi dirigenti del
penitenziario (vedi soprattutto Joe Caputo) sono parte integrante e
fondamentale. Questo ci regala davvero tanti personaggi a cui a proprio
modo affezionarsi, nonostante poi nessuno di questi sia senza difetti:
un'altra forza è quella di saperti dare forte empatia pur con tutte le
pecche dei vari personaggi.
La settima è stata l'ultima
stagione e sostanzialmente è giusto che si chiuda prima che arrivi un
possibile cedimento, che in realtà appariva distante: è anche normale
però provare a chiudere prima che sia troppo tardi, visto che le idee in
una serie in ambiente chiuso come questa non possono essere infinite.
Ne è uscita fuori una settima stagione con toni un po' più malinconici
rispetto alle precedenti, ma senza esagerare. Anche l'ultima è un'ottima
stagione, con un buon finale di serie. Una chiusura adeguata per quella
che è stata una serie tv di altissimo livello.
Degna di nota anche la sigla, d'impatto sia visivamente che per le parole della canzone.
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