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sabato 3 agosto 2019

Space Jam. Your Airness

Tra tante stupidaggini cartoonesche, è la presenza di Michael Jordan a impreziosire il film, grazie alla sua strepitosa ironia e autoironia (vedi i continui riferimenti alla sua carriera nel baseball). 




La commistione tra cartoon e realtà era riuscita decisamente meglio nell'indimenticabile "Chi ha incastrato Roger Rabbit", che pur viaggiando molto con la fantasia aveva un approccio più solido e più maturo.

In Space Jam in mezzo a tante stupidaggini cartoonesche, con gag infantili che lasciano il tempo che trovano, e un mix che non fa grandi passi avanti rispetto al suo illustre predecessore, a stupire è soprattutto (e forse unicamente) l'ironia e l'autoironia degli atleti protagonisti: l'ineffabile Charles Buckley (che infatti sarebbe diventato anche e più ancora un personaggio a fine carriera, strepitoso quando pur di riavere indietro il talento promette di non commettere più falli tecnici) & Co (Shawn Bradley, Patrick Ewing, Larry Johnson e Muggsy Bogues), diventati di colpo incapaci, attirano simpatia e piacciono.

Ma questo film ha ragione d'esistere solo per la presenza di Sua Maestà Michael Jordan, pure lui strepitoso per la dose di ironia e autoironia, soprattutto per il modo in cui sa prendere in giro il suo tentativo di sfondare nel baseball. Epica la scena del catcher che gli anticipa i lanci del pitcher (con Michael che va lo stesso strikeout), strepitosa la personalità anche fuori dal campo di quello che è e resterà per sempre uno dei miti unici nello sport.
L'operazione in sé infatti è una mezza stupidata, ma il coinvolgimento così convinto di uno come Jordan rende per certi versi unica questa pellicola e indimenticabili alcuni suoi momenti.

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