Tanto presuntuoso quanto brutto. Il primo passo verso "OcchioPinocchio".
Nonostante dopo questo film ci sarà il buon "Caruso
Pascoski" (che apprezzo ancora adesso), considero questo "Stregati" il
primo grande campanello d'allarme nella carriera di Francesco Nuti: il
Nuti spensierato e surreale che coi Giancattivi prima (in "Ad Ovest di
Paperino" è lui la star a mio modo di vedere) e poi in solitaria (vedi
"Madonna che silenzio c'è stasera", film che amo particolarmente) avevo
tanto ammirato, da questo momento in poi non esisterà più. Con
conseguenze disastrose anche sul piano umano, per le tristi vicende che
tutti sappiamo e su cui non intendo soffermarmi, per rispetto alla
persona.
Qui parliamo dell'attore/regista e allora pur sapendo cosa accadrà dopo, bisogna parlare sinceramente di questo film che è il primo passo verso "OcchioPinocchio", ovvero il punto di non ritorno della vita artistica di Francesco Nuti. Da qui in poi Nuti non proverà a far ridere, si intestardirà con pretese d'autore che sono un buco nell'acqua. Che sono come "Stregati", un film tanto presuntuoso quanto brutto.
Come si fa a fare uscire un film del genere? La mia idea è che attorno a Nuti ci fossero troppe persone troppo accondiscendenti, troppe persone ad assecondarlo sempre e comunque, quando magari ci sarebbe voluto qualcuno schietto a convincerlo che così non poteva andare, che questa roba non poteva uscire. Invece no, invece non solo esce ma Nuti si convince che questa sia la strada.
Che senso ha il film? Metà delle scene sono inutili, unicamente pretestuose, un tentativo di voler essere poetici con una storia che in realtà a vederla bene è quello di uno stalker pieno di sè. Il film è solo questo. Gli amici? Semplici figurine, con il compianto e simpaticissimo Novello Novelli nella più squallida apparizione che io ricordi (davvero, che senso ha quella scena iniziale con lui ad accoppiarsi con quella ragazza, la quale è convinta di stare con Nuti?! Questo sarebbe cinema d'autore? E a nessuno è venuto in mente di dire "ma cosa diavolo stai facendo?"), tre personaggi messi lì per caso, neanche un minimo caratterizzati.
Si hanno monologhi narcisistici (aggettivo che in tanti hanno attribuito più volte a Nuti), silenzi che sanno di idee assenti, dialoghi che invece di essere surreali (come il Nuti che ho tanto amato) sono invece stupidaggini, per un film che concilia con il sonno e null'altro. In questo non aiuta certo la presenza di Ornella Muti, che considero l'attrice più gelida tra quelle che ho visto in un certo numero di film, la quale però non ha vere colpe in sè per sè: è proprio il film a essere mal congeniato.
E rivedere questo film, considerando quanto invece ho amato il primo Nuti, personalmente mi mette una tristezza profonda. Sarebbe da tornare con una macchina del tempo e cambiare il corso della storia, boicottando questo film, impedendone la realizzazione, per mantenere il toscano sulla giusta via. L'essersi così sopravvalutato da solo è stato un danno profondo per la carriera di Francesco. Stregati ahimè è solo l'inizio. Il resto è triste storia. Il resto porta a "OcchioPinocchio".
Qui parliamo dell'attore/regista e allora pur sapendo cosa accadrà dopo, bisogna parlare sinceramente di questo film che è il primo passo verso "OcchioPinocchio", ovvero il punto di non ritorno della vita artistica di Francesco Nuti. Da qui in poi Nuti non proverà a far ridere, si intestardirà con pretese d'autore che sono un buco nell'acqua. Che sono come "Stregati", un film tanto presuntuoso quanto brutto.
Come si fa a fare uscire un film del genere? La mia idea è che attorno a Nuti ci fossero troppe persone troppo accondiscendenti, troppe persone ad assecondarlo sempre e comunque, quando magari ci sarebbe voluto qualcuno schietto a convincerlo che così non poteva andare, che questa roba non poteva uscire. Invece no, invece non solo esce ma Nuti si convince che questa sia la strada.
Che senso ha il film? Metà delle scene sono inutili, unicamente pretestuose, un tentativo di voler essere poetici con una storia che in realtà a vederla bene è quello di uno stalker pieno di sè. Il film è solo questo. Gli amici? Semplici figurine, con il compianto e simpaticissimo Novello Novelli nella più squallida apparizione che io ricordi (davvero, che senso ha quella scena iniziale con lui ad accoppiarsi con quella ragazza, la quale è convinta di stare con Nuti?! Questo sarebbe cinema d'autore? E a nessuno è venuto in mente di dire "ma cosa diavolo stai facendo?"), tre personaggi messi lì per caso, neanche un minimo caratterizzati.
Si hanno monologhi narcisistici (aggettivo che in tanti hanno attribuito più volte a Nuti), silenzi che sanno di idee assenti, dialoghi che invece di essere surreali (come il Nuti che ho tanto amato) sono invece stupidaggini, per un film che concilia con il sonno e null'altro. In questo non aiuta certo la presenza di Ornella Muti, che considero l'attrice più gelida tra quelle che ho visto in un certo numero di film, la quale però non ha vere colpe in sè per sè: è proprio il film a essere mal congeniato.
E rivedere questo film, considerando quanto invece ho amato il primo Nuti, personalmente mi mette una tristezza profonda. Sarebbe da tornare con una macchina del tempo e cambiare il corso della storia, boicottando questo film, impedendone la realizzazione, per mantenere il toscano sulla giusta via. L'essersi così sopravvalutato da solo è stato un danno profondo per la carriera di Francesco. Stregati ahimè è solo l'inizio. Il resto è triste storia. Il resto porta a "OcchioPinocchio".
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