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sabato 3 agosto 2019

Il padrino. Al Pacino mostruoso

Puro e semplice capolavoro. Difficile trovare difetti. Specialmente davanti a un Al Pacino strepitoso.




Difficilissimo trovare difetti a un film simile. Tratto da un libro eccellente, con attori perfetti per la parte, un regista in grande forma e una colonna sonora destinata a diventare iconica, si ha la sensazione che ogni tassello sia al posto giusto. Ed è assolutamente così. Le quasi tre ore volano via come niente.

Forse la prima mezz'ora è a ritmi minori, ma appena il film ingrana si entra nella tensione, negli affari e nella guerra. E si hanno i crismi per un capolavoro storico.

Marlon Brando è meraviglioso nella parte del Padrino, ma Al Pacino è anche più bravo: fu inserito nella categoria di "miglior attore non protagonista" agli Oscar e si arrabbiò di brutto. Giustamente. È protagonista eccome, alla pari se non più di Marlon Brando.

I due seguiti non sfigurano, specialmente il secondo con lo straordinario De Niro nella parte di Vito Corleone da giovane, ma il primo capitolo della saga è inarrivabile.

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