Dio si difende dai giudizi della propria famiglia: "Ma se ho fatto nove pianeti!" - "Sì, però ne funziona solo uno, e male"
Era da un bel pezzo che dagli Stati Uniti non usciva qualcosa di surreal-demenziale ben fatto.
Se magari non tutte le idee non sono per forza originali, la realizzazione e la capacità di saper colpire con una comicità cinica rendono questo Miracle Workers una vera gemma.
A capo della compagnia del Paradiso (La "Heaven Inc." non a caso) è il miglior Dio mai visto, un Dio a cui viene dato il volto di Steve Buscemi. E già questo al primo fotogramma fa abbastanza ridere. Buscemi però entra perfettamente nei panni di un personaggio completamente distante dalla visione popolare, perché questo Dio ha sì poteri e tutto, ma è un Dio combinaguai e anche un minimo alcolizzato. Un Dio che stufo della Terra si mette a pensare a un progetto di ristorante demenzialissimo, tanto che finisce a proporlo alla propria famiglia in una puntata che ci dimostra come Egli sia lo sfigatello della famiglia. Tanto che messo sotto discussione dai suoi genitori si difende con un "Ma se ho fatto nove pianeti!", trovandosi come risposta un "Sì, però ne funziona solo uno, e male".
E' questo il tipo di umorismo che si trova per tutta la serie, con puntate più o meno dello stesso livello che ci mostrano (a parte la caratterizzazione di questo folle Dio, che è la cosa più riuscita) anche i tentativi per salvare la Terra, dimostrandoci che compiere miracoli non è poi così facile. Anzi, per ogni piccolo miracolo da compiere, come effetto collaterale si scatenano una serie devastante di tragedie, tanto che ogni puntata si chiude con un meraviglioso TG che riassume con incredulità quanto accaduto.
In questo scenario piace e stupisce l'altro nome conosciutissimo della serie, ovvero Harry Potter Daniel Radcliffe, che presta bene la sua aria stralunata a un buon personaggio e dimostra anche dei tempi comici niente male.
La serie non si dilunga più di tanto (anche se vista la qualità della prima stagione, spero personalmente che si inventino qualcosa per dare un seguito), sono 7 puntate di una ventina di minuti, ma intrattiene alla grande e si può considerare riuscita in pieno.
Se magari non tutte le idee non sono per forza originali, la realizzazione e la capacità di saper colpire con una comicità cinica rendono questo Miracle Workers una vera gemma.
A capo della compagnia del Paradiso (La "Heaven Inc." non a caso) è il miglior Dio mai visto, un Dio a cui viene dato il volto di Steve Buscemi. E già questo al primo fotogramma fa abbastanza ridere. Buscemi però entra perfettamente nei panni di un personaggio completamente distante dalla visione popolare, perché questo Dio ha sì poteri e tutto, ma è un Dio combinaguai e anche un minimo alcolizzato. Un Dio che stufo della Terra si mette a pensare a un progetto di ristorante demenzialissimo, tanto che finisce a proporlo alla propria famiglia in una puntata che ci dimostra come Egli sia lo sfigatello della famiglia. Tanto che messo sotto discussione dai suoi genitori si difende con un "Ma se ho fatto nove pianeti!", trovandosi come risposta un "Sì, però ne funziona solo uno, e male".
E' questo il tipo di umorismo che si trova per tutta la serie, con puntate più o meno dello stesso livello che ci mostrano (a parte la caratterizzazione di questo folle Dio, che è la cosa più riuscita) anche i tentativi per salvare la Terra, dimostrandoci che compiere miracoli non è poi così facile. Anzi, per ogni piccolo miracolo da compiere, come effetto collaterale si scatenano una serie devastante di tragedie, tanto che ogni puntata si chiude con un meraviglioso TG che riassume con incredulità quanto accaduto.
In questo scenario piace e stupisce l'altro nome conosciutissimo della serie, ovvero Harry Potter Daniel Radcliffe, che presta bene la sua aria stralunata a un buon personaggio e dimostra anche dei tempi comici niente male.
La serie non si dilunga più di tanto (anche se vista la qualità della prima stagione, spero personalmente che si inventino qualcosa per dare un seguito), sono 7 puntate di una ventina di minuti, ma intrattiene alla grande e si può considerare riuscita in pieno.
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