Non un libro facile da riportare in un
film, ma gli autori scelgono (buon per loro) di seguire rigorosamente il
testo. E tutto sommato ne esce un film all'altezza del libro. Un buon
lavoro.
Parlando di film di questo tipo, bisogna dapprima
spendere qualche parola sul libro da cui lo stesso film è tratto. Il
libro di Paula Hawkins è magari un po' "furbo", inizia in modo
apparentemente confusionario ma poi quando la tela inizia a districarsi
la forza della trama e della scrittura vengono fuori e riesce a
coinvolgere. È quindi un buon libro, non un capolavoro ma sicuramente
meritevole del successo ottenuto (specialmente da noi, viene venduta
tanta roba ben meno apprezzabile).
Quando il libro è discretamente complesso (ma in certi casi accade anche con una trama semplice, vedi il tremendo "Debito di Sangue" di Eastwood che stravolge gratuitamente il grande libro di Michael Connelly), il rischio è quello di vedere forzature se non addirittura un completo maltrattamento dello scritto nella trasposizione visiva (e questo a volte accade anche quando l'autore stesso del libro collabora nella sceneggiatura, vedi la serie "Under The Dome" completamente rivoluzionata rispetto all'eccellente "The Dome" di Stephen King).
Questo non succede in questi film, anzi gli autori hanno anche un certo rigore formale (che non per forza combacia benissimo nella versione visiva, nel caso dei flashback continui). Sicuramente si perde qualcosina dalla profondità del testo, ma il lavoro fatto è buono, la psicologia dei personaggi è ben approfondita e il film (come il libro) ha una certa impennata nella seconda metà.
Tutto sommato, anche il film regge bene. Ed è recitato bene, in particolare da Emily Blunt.
Quando il libro è discretamente complesso (ma in certi casi accade anche con una trama semplice, vedi il tremendo "Debito di Sangue" di Eastwood che stravolge gratuitamente il grande libro di Michael Connelly), il rischio è quello di vedere forzature se non addirittura un completo maltrattamento dello scritto nella trasposizione visiva (e questo a volte accade anche quando l'autore stesso del libro collabora nella sceneggiatura, vedi la serie "Under The Dome" completamente rivoluzionata rispetto all'eccellente "The Dome" di Stephen King).
Questo non succede in questi film, anzi gli autori hanno anche un certo rigore formale (che non per forza combacia benissimo nella versione visiva, nel caso dei flashback continui). Sicuramente si perde qualcosina dalla profondità del testo, ma il lavoro fatto è buono, la psicologia dei personaggi è ben approfondita e il film (come il libro) ha una certa impennata nella seconda metà.
Tutto sommato, anche il film regge bene. Ed è recitato bene, in particolare da Emily Blunt.
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