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martedì 20 agosto 2019

Orange Is The New Black. La forza della coralità

Un vero gioiello. E' un dramma (non senza alcuni sprazzi di sottile ironia) corale che si mantiene di livello alto nel corso delle stagioni. Una delle migliori produzioni di Netflix. 


Il grande gioiellino tra le produzioni di Netflix.
Una serie che fa della coralità il proprio punto di forza, ottima nel mescolare momenti di sottile ironia con il dramma della difficilissima vita in galera. I personaggi sono sostanzialmente tutti ben caratterizzati, l'uso del flashback è intelligente e ci fa capire come ognuno è finito in quella situazione e la vita in detenzione è scandita bene in ogni suo passaggio.

La forza di questa serie è in fase di sceneggiatura: Orange Is The New Black è scritta in maniera egregia e capace di rimanere di alto livello medio in tutte le puntate e di conseguenza in tutte le stagioni.

Il personaggio di spicco, quello da copertina, è ovviamente Piper Chapman, interpretata in modo magistrale da un'immensa Taylor Schilling, impacciata agli inizi e poi via via "adattata" alla vita da detenuta, capace di ficcarsi in qualche guaio per il suo carattere e di riallacciare i rapporti con la sua ex, l'Alex Vause di una Laura Prepon mai così incisiva (davvero sembra aver trovato il personaggio della sua carriera). Ma la forza di ogni puntata è la capacità di dare spazio a tanti personaggi ogni volta, così sia le detenute che le guardie che gli stessi dirigenti del penitenziario (vedi soprattutto Joe Caputo) sono parte integrante e fondamentale. Questo ci regala davvero tanti personaggi a cui a proprio modo affezionarsi, nonostante poi nessuno di questi sia senza difetti: un'altra forza è quella di saperti dare forte empatia pur con tutte le pecche dei vari personaggi.

La settima è stata l'ultima stagione e sostanzialmente è giusto che si chiuda prima che arrivi un possibile cedimento, che in realtà appariva distante: è anche normale però provare a chiudere prima che sia troppo tardi, visto che le idee in una serie in ambiente chiuso come questa non possono essere infinite. Ne è uscita fuori una settima stagione con toni un po' più malinconici rispetto alle precedenti, ma senza esagerare. Anche l'ultima è un'ottima stagione, con un buon finale di serie. Una chiusura adeguata per quella che è stata una serie tv di altissimo livello.

Degna di nota anche la sigla, d'impatto sia visivamente che per le parole della canzone.

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