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sabato 3 agosto 2019

Modalità aereo. Un soggetto che scema dopo 20 minuti, tutto il resto è porcheria.

Ennesima schifezza in salsa brizziana, con l'idea del soggetto che viene sprecata in 20 minuti e che poi viene sostituita con fasi di una banalità estrema.




Spiace vedere buoni esponenti della commedia italiana come Lillo, come Abbrescia e come Caterina Guzzanti (pure sprecatissima) costretti ad arrabattarsi in filmetti senza speranza come questo. Spiace soprattutto vedere ancora l'ennesima mega-boiata in salsa brizziana.

L'idea del soggetto è sprecata in 20 minuti, che peraltro non sono neanche così divertenti (con l'ennesima ruffianata tipica di Brizzi che arriva subito con l'apparizione tristissima di Sabrina Salerno).
Il resto della pellicola è un inutile dilungamento utile per raggiungere la durata dei 100 minuti.
Con l'arrivo del figlio di Ruffini si apre una fase piena di melassa insulsa.
Mentre il finale con la vicenda dell'azienda sempre scopiazzato da maree di film.

In sostanza, il film è una totale perdita di tempo e uno spreco di buoni attori. Specialmente Lillo prova a dannarsi e prova a tirare fuori qualcosa, ma davvero il copione è ridicolo, pieno di frasi fatte con la chiusura patetica coi luoghi comuni sui cinesi.

Le parti peggiori probabilmente sono quelle con il duo Ruffini-Placido, con la solita scrittura banale a provare a rendere meno ruvido il personaggio di Ruffini, senza alcuna credibilità. Il personaggio è infelice di suo, ma Ruffini riesce a renderlo ancora peggiore con un'interpretazione improbabile.

Completamente insalvabile. Una schifezza colossale. Come sempre con Brizzi.

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